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Disability Pride, nella Capitale sfila il corteo "per i diritti di tutti"

Da piazza Venezia a piazza del Popolo la manifestazione organizzata dalla Disability Pride Onlus in collaborazione con la fondazione Anmil Sosteniamoli subito

Un lungo corteo, per la prima volta a Roma, da piazza Venezia a piazza del Popolo, per far valere i diritti dei disabili. Ieri nella Capitale ha sfilato il Disability Pride, alla sua quarta edizione, in contemporanea con New York e Brighton. 

L'iniziativa è stata organizzata dalla Disability Pride Onlus in collaborazione con la fondazione Anmil Sosteniamoli subito, e il patrocinio del Comune di Roma, del Parlamento Europeo, dell'Anci e dell'Ambasciata Britannica.

"Portare la disabilità fra la gente comune, rivendicando con orgoglio il diritto di essere cittadini tra i cittadini". E' questo lo slogan degli organizzatori che chiedono risposte su assistenza sanitaria, barriere architettoniche, scuola, lavoro. Tra gli invitati al Pride anche il ministro della Disabilità Lorenzo Fontana, che però non era presente. 

"Oggi un movimento nato dal basso riempirà le strade della Capitale e quando molte persone si uniscono per manifestare un bisogno tangibile, noi siamo e saremo sempre al loro fianco" spiega una nota del M5s alla commissione affari sociali della Camera. "Il 'disability pride' - si legge - sarà l'occasione per molti cittadini di far sentire la propria voce. Una voce potente e mai vuota, ma troppo spesso inascoltata". 

"Il MoVimento 5 Stelle ha più volte messo in evidenza la necessità di garantire accessibilità, servizi e giustizia sociale per tutti, con particolare attenzione alla tutela e all'assistenza dei più deboli".

"Oggi è il disability pride e invece di celebrare la costituzione di un ministero che non si pronuncia sulle sue linee programmatiche e rischia di farci fare passi indietro sul tema dell'inclusione, è urgente lanciare alcune proposte e idee". Lo afferma la senatrice Vanna Iori, capogruppo Pd in commissione Cultura, che aggiunge: "Inclusione scolastica, abbattimento barriere architettoniche ma, ancor più, psicologiche e culturali, rispetto della progettualità esistenziale per tutte le persone in qualsiasi condizione esse siano. Diamo a tutti il diritto di pensare al proprio futuro. L'Osservatorio nazionale per le persone con disabilità ha fatto in questi anni un lavoro eccellente. Perchè il governo non riparte da lì?". 

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