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Coronavirus, a Roma 33 nuovi casi. Ad un funerale contagiati quattro nuclei familiari

A Rieti guarita una paziente di 104 anni. Dieci i nuovi casi positivi nei Comuni della provincia. Cinquanta in totale i contagi nel Lazio

Trentatre casi positivi a Roma, dieci in provincia e sette nel resto del Lazio. Sono cinquanta i nuovi contagiati al Covid19 alla giornata di domenica 17 maggio. Diciotto nuovi casi rispetto a 24 ore prima (quando in tutto il Lazio se ne registrarono 32). Dei nuovi casi nella Capitale 18 sono “riferibili a un cluster di quattro nuclei familiari dovuto alla partecipazione ad un funerale”. Buone nuove arrivano da Rieti dove è guarita una paziente di 104 anni. Centocinquantasei i guariti. Sei i decessi.

Nel complesso sono 3910 gli attuali casi postivi al Covid19 nella Regione Lazio. Di questi 2686 sono in isolamento domiciliare, 1150 sono sono ricoverati non in terapia intensiva, 74 sono ricoverati in terapia intensiva. 622 sono i pazienti deceduti e 2914 le persone guarite. In totale sono stati esaminati 7446 casi. 

Cluster familiare dopo un funerale: microzona rossa a Roma nord 

“Oggi registriamo un dato di 50 casi positivi nelle ultime 24h e di questi 18 sono legati ad un cluster di quattro nuclei famigliari posti in isolamento nella Asl Roma 1 e causato dalla partecipazione ad un funerale. Dobbiamo porre molta attenzione nei comportamenti individuali soprattutto con parenti ed amici e agire sempre pensando di avere di fronte potenziali positivi - il commento dell’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato - . Il numero dei guariti nelle ultime 24h è cresciuto di 156 unità oltre il triplo dei nuovi casi. Il modello Lazio che stiamo mettendo in campo attraverso l’integrazione dei test sierologici e i tamponi - conclude - ci consente di individuare gli eventuali asintomatici presenti sul territorio. I decessi sono stati 6 nelle ultime 24h, mentre continuano a crescere i guariti che sono arrivati a 2.914 totali e i tamponi totali eseguiti sono stati oltre 206 mila”. 

I dati Asl di Roma del 17 maggio 2020

Asl Roma 1: 18 nuovi casi positivi riferibili a un cluster di quattro nuclei familiari dovuto alla partecipazione ad un funerale. 27 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare. 

Asl Roma 2: 15 nuovi casi positivi. 40 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare. 

Asl Roma 3: non si registrano nuovi casi positivi. 24 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare.

Su tutte e tre le Asl romane proseguono i test per l’indagine sierologica sul personale sanitario, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e farmacisti. 

I dati dalle Asl dei Comuni della provincia di Roma

Asl Roma 4: 1 nuovo caso positivo. 107 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare. 

Asl Roma 5: 1 nuovo caso positivo. 16 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare. 

Asl Roma 6: 8 nuovi casi positivi. 41 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare.

Tranne che per la Roma 6, con partenza 18 maggio, proseguono nelle altre due Aziende Sanitarie (4 e 5)  i test per l’indagine sierologica sul personale sanitario, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e farmacisti.

I dati dalle Asl dei capoluoghi di provincia

Asl Frosinone: 3 nuovi casi positivi. 0 decessi. 7 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare. Asl Latina: 4 nuovi casi positivi. 0 decessi. 26 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare. Asl Rieti: non si registrano nuovi casi positivi. 0 decessi. 2 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare.  Asl Viterbo: non si registrano nuovi casi positivi. Deceduto un uomo di 88 anni. 2 persone sono uscite dalla sorveglianza domiciliare. 

Il bollettino dello Spallanzani di domenica 17 maggio

In mattinata è uscito il consueto bollettino dell’Istituto Spallanzani. A domenica 17 maggio sono ricoverati nell’istituto epidemiologico 101 pazienti, ci cui 55 positivi al Covid19 e 46 sottoposti ad indagini. Nove i pazienti che necessitano di supporto respiratorio. Sono invece 438 i pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali. 

A Rieti guarita paziente di 104 anni 

Buone nuove sono state comunicate dall’assessore alla Sanità Alessio D’Amato da Rieti: “E’ con grande gioia che questa mattina abbiamo appreso dalla Asl di Rieti della guarigione di una ‘nonnina’ di 104 anni. La donna è ospite dell’Istituto Santa Lucia di Rieti e si è negativizzata. Le rivolgiamo i migliori auguri di una pronta e completa ripresa e un ringraziamento va alle suore e a tutti gli operatori sanitari che in questo periodo l’hanno assistita amorevolmente e con professionalità”.

Test sul personale sanitario 

In attesa dell’inizio della fase 2 bis del 18 maggio, che vedrà la riapertura di molte attività commerciali e presenza di cittadini in strada, proseguono i test seriologici sul personale sanitario. Quattrocento i test di sieroprevalenza effettuati alla Asl Rma 1. Su 230 farmacisti testati nella Asl Roma 2, una donna è risultata positiva al test di sieroprevalenza e al tampone. Terminati invece i test all’ospedale San Camillo eseguiti sul personale sanitario dove si sono registrati 1,3 per cento di casi positivi. 574 i test al San Giovanni, con 1,6 per cento risultati positivi al test di sieroprevalenza ma zero positivi al tampone. Al Policlinico Umberto I eseguiti 600 test di sieroprevalenza sul personale sanitario e di questi due sono risultati positivi al test sierologico. Al Campus Bio Medico 2.100 unità di personale sottoposte a test di sieroprevalenza con lo 0,9% di positivi. Infine all’ IFO sono stati eseguiti 700 test di sieroprevalenza sul personale sanitario e di questi il 3,2% sono positivi.

Studio Spallanzani su tempesta infiammatoria 

Un nuovo studio dell'Inmi Spallanzani di Roma su 48 pazienti Covid-19 fa luce "sull'eccesso di risposta infiammatoria nei malati" e dimostra come tale infiammazione sia associata ad una forte espansione di cellule soppressorie e sia correlata alla riduzione della risposta citotossica". La ricerca è stata pubblica su 'Clinical Infectious Diseases' e porta la firma di Chiara Agrati, biologa del Laboratorio di Immunologia cellulare, e di Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, in collaborazione con un team di esperti. "Oramai è ben noto come la presentazione clinica dell'infezione da Sars-Cov-2 è estremamente variabile, da malattia paucisintomatica a patologia respiratoria acuta severa con disfunzione multiorgano che può portare al decesso del paziente - sottolinea lo studio - Come già osservato per altre infezioni respiratorie (come ad esempio Sars e Mers), diverse evidenze sperimentali supportano l'ipotesi che la risposta immunitaria dell'ospite, caratterizzata da una eccessiva produzione di fattori infiammatori e da una marcata linfopenia, giochi un ruolo nella patogenesi, contribuendo in maniera determinante alla severità della malattia".

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Articolo aggiornato alle ore 17:45 del 17 maggio 2020

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