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Coronavirus, la conta dei positivi all'Ini di Grottaferrata: botta e risposta tra sindaco e struttura sanitaria

L'Ini di Grottaferrata: "I dipendenti esposti sono stati tempestivamente isolati secondo le regole sanitarie in vigore"

La conta dei positivi a Grottaferrata sa di polemica con un botta e risposta, nelle ultime ore, tra il sindaco Andreotti e l'Ini. Alla vigili di Pasqua, il primo cittadino del comune dei Castelli Romani, in una diretta Facebook ha comunicato che all'Istituto neurotraumatologico italiano ipositivi "sono 48, riscontrati con i tamponi tra la fine di marzo e l'inizio di aprile tra pazienti e operatori (15 questi ultimi, di cui uno di Grottaferrata). I pazienti, il resto dei contagiati, sono in corso di trasferimento in altre strutture".

Numeri che, tuttavia, non combaciano alla struttura che piccata ha risposto: "Signor Sindaco Andreotti in questa fase la comunicazione rappresenta un aspetto delicato e fondamentale e tutti dovremmo avere più cura nell’indirizzare i messaggi nella giusta direzione. Lei è la massima autorità sanitaria locale e avremmo apprezzato una Sua chiamata per verificare insieme i dati, come ha fatto già in passato per altre questioni", si legge nella nota.

"Recentemente ha comunicato i dati epidemiologici su INI e dal suo messaggio tutti, social e media tra i più abili a mistificare la realtà dei fatti, hanno tratto e amplificato senza verificare – come ormai avviene quotidianamente – dati approssimativi, falsandoli.  - spiega l'istituto sanitario - Ad oggi a INI sono presenti due casi di Covid Positivi e sono in via di trasferimento. Il suo messaggio invece fa percepire che sono 48 i casi presenti contestualmente a INI. Ad ogni buon conto quest’ultimo dato si riferisce a tutti i casi trattati nel corso degli ultimi 40 giorni. Pazienti giunti a INI arrivati dai Pronto Soccorso, subito adeguatamente trattati e trasferiti negli ospedali preposti. I dipendenti esposti sono stati tempestivamente isolati secondo le regole sanitarie in vigore".

"Non ci sono focolai all’INI e non ce ne sono mai stati. Il nostro sistema di prevenzione e sicurezza per contrastare la malattia ha tenuto in condizioni difficili e complicate. - sottolinea ancora - I risultati che producono messaggi così palesemente fuorvianti sono quelli di aggravare la preoccupazione tra la popolazione e non rendere giustizia al lavoro di centinaia di persone che ogni giorno in INI curano con competenza i pazienti ricoverati. Ci rammarica molto dover constatare che chi come Lei, soprattutto in questa fase, ci dovrebbe supportare, volta le spalle a INI, ai malati che devono curarsi in sicurezza, e ai tanti dipendenti tra cui tanti suoi concittadini. Messaggi imprecisi e generici non possono più essere tollerati, generano danni, spesso incalcolabili".

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