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Coronavirus, acquasantiere vuote e comunione sulla mano. Il parroco di periferia rinuncia a benedire le case

Le indicazioni della diocesi di Roma ai tempi del Covid-19: da tralasciare anche lo scambio della pace. In una parrocchia sospese "per precauzione" le benedizioni a casa

Mentre nel Lazio sono 12 i casi accertati di Coronavirus con la Pisana a sottolineare come nessuno sia "autoctono" e che dunque sul territorio regionale non ci sia alcun focolaio, la diocesi di Roma ha deciso di fornire alcune indicazioni a sacerdoti e fedeli per evitare eventuali contagi e diffusione del Covid-19. 

Coronavirus: in chiesa acquasantiere vuote

In basiliche, parrocchie e chiese acquasantiere vuote e niente scambio del segno di pace durante la santa messa. In più la Comunione dovrà essere ricevuta sulla mano. A renderlo noto sul sito della diocesi di Roma il prelato segretario generale del Vicariato monsignor Pierangelo Pedretti. 

"Perseveranti nella preghiera animati dalla speranza, uniti nella carità procediamo nel cammino quaresimale" - ha scritto monsignor Pedretti rispondendo alle tante richieste arrivate alla sua segreteria. 

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La parrocchia rinuncia alla benedizione a casa

Non solo. A Roma, proprio come acacade in alcune "zone rosse", c'è anche chi sospende la benedizione di case e famiglie: un vero e proprio rito durante il tempo di Quaresima. Visto il Coronavirus niente parroco a bussare alla porta. 

E' la scelta della parrocchia San Giovanni Battista a Cesano. "Per precauzione quest'anno le benedizioni non avverranno nelle case. Per chi volesse si può ritirare in chiesa l'acqua benedetta" - la comunicazione ai fedeli della periferia a nord di Roma. "Nulla toglie che, passata l'emergenza, i sarcedoti si rendono disponibili su richiesta per benedire le case". 
 

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