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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Coronavirus, case di riposo di Roma e della provincia sotto la lente di ingrandimento: Procura e Nas indagano

Nelle ultime ore il caso di Rocca di Papa ha fatto alzare ancora di più il livello di guardia nel mondo delle Rsa

Le Rsa a Roma e in provincia preoccupano la Regione Lazio. I carabinieri del Nas e la Procura, sollecitati dall'Unità di Crisi regionale, stanno indagando. I primi sono stati raggiunti, da una missiva della Regione, che li ha notiziati sul caso di Rocca di Papa. Ma non solo. 

I militari di Roma al lavoro su Villa Fulvia e la casa di riposo Giovanni XXIII. Ispezioni che poi finiranno sul tavolo della Procura, con i Pm che hanno già una serie di fascicoli che riguardano la Rsa di Madonna del Riposo di Civitavecchia, dopo un esposto fatto dai parenti ospiti di quella struttura.

Coronavirus: i casi positivi nelle case di riposo

A Roma e nel Lazio il numero di contagiati da coronavirus resta contenuto ma, quotidianamente, si registrano picchi soprattutto a causa delle case dei riposo che la Pisana, ormai da un mese, non fatica a chiamare "cluster". Sono ormai tanti i poli divenuti piccoli e grandi focolai, sempre più di difficile gestione. 

Se la situazione non è quella drammatica della Lombardia dove si contano molti morti, carabinieri e magistratura vogliono vederci chiaro. L'ultimo caso, quello anche amministrativamente più complesso, è quello di Rocca di Papa.

Qui l'Unità di Crisi regionale, dopo i 138 casi in pochi giorni, prima ha attivato un cordone sanitario con tanto di posti di blocco nei pressi della casa di cura San Raffaele e poi ha messo alla berlina il Direttore Sanitario delle struttura giudicandolo "senza titoli" per gestire l'emergenza.

Rocca di Papa: allontanato direttore sanitario della Rsa

"Sono sorpreso di come possano ancora sussistere situazioni in cui vengono dati ruoli così importanti a soggetti senza le caratteristiche: lo trovo grave" è come andare su un aereo con un pilota che non ha il brevetto. Ha tuonato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, in videoaudizione in commissione regionale sanità. "Su queste cose non si scherza ed io trovo grave che la direzione sanitaria sia stata affidata a un professionista che non poteva farlo e che era già stato diffidato mesi fa. Per una struttura da 200 posti letto servono i requisiti".

Immediata, tuttavia, la replica del presidente del gruppo San Raffaele Carlo Trivelli: "E' cosa della quale la Regione si sarebbe oggi avveduta dopo oltre 45 giorni dalla nostra comunicazione", ad ogni modo abbiamo "già provveduto alla sostituzione del Direttore Sanitario della clinica". L'Unità di Crisi, tuttavia, ha voluto notiziare anche l'Ordine dei Medici di Roma ed i Carabinieri dei Nas.

Controlli di Nas e Procura a Fonte Nuova e Civitavecchia

Nas che, ad inizio aprile, avevano già eseguito controlli a Fonte Nuove dove, dopo aver riscontrato anomalie in una casa di riposo, ne hanno disposto la chiusura. I militari dell'Arma, da settimana, stanno setacciando diverse cliniche. 

La documentazione acquisita, come da prassi, verrà messa a disposizione delle autorità competenti e non sono esclusi sviluppi giudiziari. Come nel caso di Civitavecchia dove i parenti di alcune delle vittime della casa di riposo Madonna del Rosario hanno presentato un esposto alla Procura. Anche in questa vicenda la Regione si è interessata, chiedendo un audit alla struttura sulle procedure messe in atto. 

Coronavirus: il caso della Rsa di Grottaferrata

A Grottaferrata, invece, è in atto una sorta di guerra fredda. Gli ultimi bollettini inerenti il comune dei Castelli Romani sono sempre stati sbagliati, almeno secondo il parere del Gruppo Ini che gestisce la locale casa di riposo. Il Direttore Sanitario della struttura, a RomaToday, aveva assicurato che non c'è nessuna emergenza in atto. Il Sindaco Luciano Andreotti, tuttavia, non era dello stesso parere tanto che ha parlato di "confusione nella diffusione di notizie su INI da parte della Regione" per poi diffondere, su Facebook, la conta dei positivi all'interno della struttura suscitando l'immediata risposta dello stesso Gruppo Ini.

Uno scenario, quello fatto di polemiche e batti-ribatti inerente le Rsa, che preoccupa. Come già successo a Nerola, dove la Regione aveva esplicitamente criticato la gestione dei contagi nella casa di riposo Maria Immacolata, che ha poi portato alla decisione della Prefettura di trasformare la cittadina in zona rossa (ora terminata).

Coronavirus: le case di riposo a Roma

Ma non c'è solamente la provincia che preoccupa. A Roma il cluster di Villa Fulvia si conferma tra i più preoccupanti. Nella storica casa di cura di via Appia Nuova, a dispetto dei dati circolati nella mattinata di martedì 14 aprile, si registra un ulteriore incremento. 

"Sono una cinquantina le persone che, a Villa Fulvia, sono risultate positive ai tamponi" ha fatto sapere Monica Lozzi, la presidente del Municipio VII. Nel suo popoloso territorio, dov'è situato anche il cluster di Palazzo Selam, continuano dunque ad aumentare i contagiati. 

Prima ancora, a fine marzo, i fari erano puntati sulla casa di riposo Giovanni XIII. Per questi due casi la Procura e i Nas hanno acquisito le carte e stanno indagando per determinare se tutte le procedure sono state fatte secondo la prassi. Situazioni delicate come quella verificatasi anche a Vallerano, su cui la Regione non può lasciare nulla alla caso.

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