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Alitalia, oltre crisi e Coronavirus: per i lavoratori di Fiumicino “sparisce” anche il pranzo

La denuncia del CUB Trasporti sulla situazione mensa al Leonardo Da Vinci: “Lavoratori danno servizio essenziale, ma loro pasto non lo è”

Pause pranzo sempre più stringate e un pasto che da quello caldo della mensa è diventato un “sacchetto” a portar via. Nell’aeroporto di Fiumicino, ormai quasi del tutto deserto nel pieno dell’epidemia da Coronavirus, per i lavoratori Alitalia “sta venendo meno anche il diritto alla pausa mensa e ad un pasto che si possa definire tale”. La denuncia su quanto sta accadendo nello scalo romano arriva dal CUB Trasporti

Coronavirus, lavoratori aeroporto senza mensa

“Da qualche giorno presso l’unica mensa rimasta aperta al Leonardo Da Vinci – scrive il sindacato - la società Sodexo, di concerto con la dirigenza Alitalia, offre agli operai ed agli addetti dell’handling e della manutenzione, un ‘sacchetto pranzo’ in sostituzione del consueto pasto caldo che viene rimpiazzato, quotidianamente, per tutta la durata dell’emergenza, da pane, affettati, formaggio e tonno: se i lavoratori Alitalia sopravviveranno al contagio virale e all’ennesima ristrutturazione in programma – tuonano dalla Confederazione Unitaria di Base - li troveremo ricoverati con ulcera e gastrite”. 

Non solo. Dal 24 marzo i lavoratori e operai che prestano servizio nell’area tecnica al di fuori del varco doganale, hanno trovato il loro usuale posto ristoro chiuso senza nessun preavviso prefigurando, per le prossime settimane/mesi a seguire, la difficoltà,e in certi casi l’impossibilità, di poter reperire un pasto.

Coronavirus, la denuncia del CUB Trasporti: “Pasto lavoratori va garantito”

“Tutto ciò è anche frutto delle politiche di smantellamento del servizio mensa che, esternalizzato negli anni passati da Adr, con le conseguenti ricadute occupazionali, vede oggi attiva una sola mensa: è più che mai evidente il fallimento della cessione del servizio ad esercenti esterni che, alla prima difficoltà, hanno lasciato i lavoratori senza pasto. Mai come in questo momento ci sentiamo di rivendicare, oltre che una reale nazionalizzazione di Alitalia, anche il ritorno del controllo pubblico della gestione aeroportuale con annessi tutti i servizi per i lavoratori e i passeggeri”. 

Da qui la richiesta dei sindacalisti di supportare i lavoratori dell’aeroporto, tra quelli in prima linea in questa pandemia da Covid-19. “Come quotidianamente assicuriamo un servizio essenziale al Paese, allo stesso modo – rivendicano dalla CUB - vogliamo garantiti pasti caldi e diversificati per tutti,  mantenendo ed intensificando la sicurezza per le lavoratrici delle mense come per i commensali, momentaneamente anche attraverso pietanze preconfezionate e con l’ottimizzazione delle turnazioni pausa”. 
 

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