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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, per gli studenti disabili niente Aec a domicilio: i sindacati ottengono lo stop

Dietrofront dell'assessorato di viale Manzoni. Oggi l'incontro con i rappresentanti dei lavoratori e con il comitato romano Aec

Niente operatori educativo-culturali a domicilio per gli studenti disabili. Il timore è infatti quello di spianare la strada alla diffusione del virus, invece che al suo contenimento. Il Campidoglio ha deciso di sospendere temporaneamente la circolare che accoglieva la proposta del ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. La decisione per Roma è arrivata a seguito di una riunione presso l'assessorato alle Politiche sociali di viale Manzoni. "La misura va contro la ratio del decreto governativo" hanno tuonato i sindacati, Cigl, Cisl e Uil. Spieghiamo meglio. 

Con le scuole chiuse, tra i diktat del Governo centrale per porre argini al Coronavirus, prima il ministro poi lo stesso assessore alle Politiche sociali della giunta Raggi, Veronica Mammì, si sono subito affrettate nel tranquillizzare le famiglie che hanno a carico studenti affetti da varie forme di disabilità: "Garantiremo la continuità al rapporto con gli operatori, tutelando i lavoratori e sostenendo i nuclei familiari".

Al centro della questione i cosiddetti Operatori educativi per l'autonomia e la Comunicazione, ex Aec, lavoratori di cooperative che hanno contratti con l'ente locale e che normalmente seguono i ragazzi in classe insieme all'insegnante di sostegno. L'idea era appunto quella di convertire le ore normalmente spese tra i banchi, in ore di aiuto allo studio esercitate all'interno delle abitazioni. Ma a Roma l'ipotesi si è scontrato con le richieste avanzate dai rappresentanti dei lavoratori questo pomeriggio, durante un incontro con l'assessore Mammì presso gli uffici di viale Manzoni. 

Il muro dei sindacati

"Inviare operatori nelle abitazioni rischia di rendere vano il provvedimento del Governo e mettere in pericolo utenti e operatori" spiega a RomaToday Giovanni Alfonsi, segretario regionale della Fp Cgil. "Anche alla luce della impossibilità di garantire i dispositivi individuali di protezione". E poi "esiste un problema rispetto alla attività che gli operatori dovrebbero svolgere. Se è intervento educativo non può essere svolto in totale autonomia dall'operatore, senza insegnante di sostegno". Da qui la richiesta di congelare il tutto. 

"Abbiamo proposto nel periodo di sospensione della didattica che sia riconosciuto agli Oepa un periodo di programmazione delle attività e di formazione anche a distanza, che quantifichiamo nel 20% della normale attività e che sia retribuito" ha aggiunto ancora Alfonsi. Con gli ammortizzatori sociali che coprono l'80% della retribuzione. La proposta verrà vagliata dall'Assessorato. Intanto però la circolare che metteva nero su bianco la possibilità di trasformare le attività a domicilio è stata sospesa. 

La protesta del comitato Aec

A opporsi alla scelta del ministro anche il comitato romano Aec, gruppo di lavoratori sostenuto dalle sigle sindacali Usb e Cobas. "Non ci presteremo, non ha nulla a che vedere con il nostro lavoro" ha spiegato Germano Monti, uno dei portavoce. "Non è stata presa in considerazione la questione della sicurezza e della sanificazione dei locali". Bene quindi il dietrofront. Ora resta da capire come garantire la sopravvivenza ai lavoratori, che in teoria - da capitolato di gara - ricevono pagamenti solo per le ore effettivamente lavorate. "Gli ammortizzatori sociali non sono sufficienti perché l'Inps ha già fatto sapere di poterli garantire al massimo al 75%. Dobbiamo chiedere un intervento del Governo che consenta ai comuni di utilizzare i fondi già stanziati a bilancio. Non ne servono di nuovi, ci sono già". Intanto è stata rinviata la manifestazione degli Aec in programma per domani in piazza del Campidoglio.

Nel pomeriggio il comunicato ufficiale del Comune: "A seguito del nuovo Dpcm dell'8 marzo e al mutato quadro sanitario delineatosi, l'assessorato alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma Capitale ha sospeso la possibilità di interventi domiciliari da parte degli operatori educativi per l'Autonomia in favore degli alunni con disabilità, in attesa dei necessari approfondimenti con i Ministeri di competenza al fine di chiarire il quadro di applicazione. La misura si sta delineando alla luce della chiusura delle strutture scolastiche e della possibile prosecuzione delle attività secondo nuove metodologie, sempre considerate le misure precauzionali indicate dal Ministero della Salute. Nella giornata odierna l'assessorato ha tenuto due tavoli di lavoro con i sindacati maggiormente rappresentativi del settore Cgil, Cisl e Uil e con il Comitato Romano AEC, nel corso dei quali sono state raccolte esigenze e proposte, i cui approfondimenti tecnici andranno avanti nei prossimi giorni". 

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