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Sabato, 27 Aprile 2024
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Caro carburanti, il Codacons denuncia il ministero: "È aggiotaggio"

Una denuncia alle procure di Roma, Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti e una diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati nell’ultima settimana

Una denuncia alle procure di Roma, Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio, con diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nell’ultima settimana, e anche contro le pompe e i grossisti che nel corso di queste settimane hanno “speculato sulle vacanze degli italiani”.

Le ga presentate nei giorni scorsi il Codacons, che interviene anche nel Lazio sul caro-carburanti “con un atto finalizzato a denunciare l’incredibile paradosso rappresentato dai maggiori incassi per lo Stato derivanti, sotto forma di accise, dall’aumento dei prezzi della benzina e del gasolio, e a far sanzionare pompe e grossisti responsabili di speculazioni”.

L’associazione è quindi tornata a incalzare il governo sulla decisione di non rinnovare lo sconto da 30 centesimi sulle accise per il 2023: “Nonostante le promesse non c’è traccia dell’atteso taglio delle accise, e proprio le tasse sulla benzina rappresentano la mazzata finale che in questa infinita estate sta colpendo il portafogli degli italiani, con conseguenze dirette e indirette - denuncia Carlo Rienzi, presidente dell’associazione - Un’incongruenza, non certo l’unica, della quale il governo a breve si troverà a rispondere in termini di consenso in assenza di soluzioni alternative a tutela degli automobilisti”.

Esposto contro pompe di benzina e grossisti

Il Codacons, inoltre, punta il dito anche su pompe e grossisti responsabili di speculazioni. Dopo aver chiesto alla magistratura, con un esposto a 104 procure, di intervenire sui rincari che si registrano in occasione delle partenze degli italiani, aprendo una indagine tesa a verificare la possibile fattispecie di aggiotaggio, l’associazione ha chiesto chiarimenti sulla causa dei repentini aumenti dei listini alla pompa e se vi siano possibili manovre speculative finalizzate ad alzare i prezzi in occasione degli spostamenti dei cittadini. Per farlo, richiede ancora una volta controlli e sequestri presso gli impianti che vendono la benzina a prezzi che si discostino eccessivamente da quelli medi.

“Non è accettabile fare cassa con i rincari spaventosi sulla benzina nel mezzo dell’estate - conclude Rienzi - Chiediamo alla magistratura di intervenire, prima di tutto congelando la montagna di soldi che stanno affluendo nelle casse statali in queste settimane di esodo e controesodo. Inoltre, chiediamo con forza di sanzionare le speculazioni in atto”.

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