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Addio al sassofonista romano Carlo Conti, aveva 40 anni

E' morto il 30 maggio scorso. In tantissimi lo stanno ricordando

Roma piange Carlo Conti, sassofonista della Capitale, molto conosciuto nel panorama jazz italiano. E’ morto il 30 maggio scorso a soli 40 anni lasciando due figlie piccole. Tantissime le persone e le realtà romane e non solo che in questi giorni hanno condiviso messaggi per ricordarlo.

Ha iniziato a suonare a 11 anni e più tardi si è diplomato al conservatorio Morlacchi di Perugia. Poi la collaborazione con la big band del maestro Mario Raja e poi sui palchi della scena internazionale dagli Stati Uniti alla Finlandia. Nel 2016 registra il suo secondo album con George Garzone e Pietro Lussu: ‘La Grande Beffa’.

Negli ultimi anni suonava spesso con AGUS Collective da Chourmo a Certosa o al Cantiere a Trastevere lasciando un segno nel cuore di tutti coloro che hanno suonato con lui o che hanno ascoltato la sua musica.

Questo il ricordo lasciato da AGUS Collective su Facebook: “Carlo ha sognato AGUS Collective, lo ha immaginato ancor prima che esistesse. Un nucleo di musicisti, indipendente, che operasse in totale autonomia, senza compromessi e che condividesse una concezione fortemente etica della musica, della vita stessa, e una consapevolezza del suo importante ruolo sociale”, ha scritto su Facebook il collettivo. “AGUS Collective é la visione che Carlo ci chiese di realizzare insieme, restandone infaticabile animatore giorno dopo giorno per tutti questi ultimi dieci anni. Oltre a tutto ciò, Carlo era nostro fratello. Ci riesce, quindi, davvero difficile immaginare la vita del collettivo senza colui che gli aveva anche trovato un nome così genialmente bizzarro. Ci proveremo ripartendo da qui, sapendo di poter contare sull’affetto di tutte le persone che portano nel loro cuore Carletto. In accordo con la famiglia di Carlo abbiamo pensato di costituire un’iniziativa stabile che serva a raccoglierne la produzione musicale, accogliendo i contributi dei tantissimi che in questi giorni stanno esprimendo il loro dolore e il desiderio di condividere ricordi, materiali, registrazioni, video e quant’altro. Stiamo anche cercando il modo migliore per organizzare una raccolta fondi che vada direttamente alla famiglia e alle figlie di Carlo, facendo così convergere senza dispersioni tutte le iniziative meravigliose che in questi giorni di forte emozione stanno facendo sentire a tutti il bisogno di dare un contributo. Certo questo non ce lo riporterà in vita, ma sappiamo di fare una cosa veramente gradita alla famiglia se le sue meravigliose bambine crescendo potranno sapere sempre che padre straordinario hanno avuto. Una persona amata, rispettata e ammirata da tutti, senza distinzioni. Un esempio meraviglioso di genialità e leggerezza, la cui sola presenza poteva portare un flusso di energia positiva contagioso ovunque si trovasse. Un’energia che siamo convinti rimarrà per sempre, anche se adesso ci manca tremendamente”. 

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